Traendo spunto da un articolo di un noto settimanale di gossip in cui si parlava dell’accessorio borsa non come banale contenitore bensì come nuova forma d’investimento alquanto redditizia, a cui si ricorre sempre più frequentemente (ovviamente se si ha qualche risparmio), mi sono tornati in mente gli acquisti “folli” della mia gioventù. Fatti prevalentemente da sola e resi possibili grazie alla generosità delle mie adorate nonne. Premetto di non essere mai stata una campionessa di stile, o meglio una fashion-addicted come si usa dire oggi, se si vuole stare al passo con le più famose blogger di moda. La semplicità è il mio tratto distintivo. A detta di molti oserei dire eccessiva. La civetteria non mi hai mai contagiato, con profondo dispiacere di mia madre, essendo lei il mio esatto contrario. Non indosso mai alcun tipo di gioiello o bijoux. Neanche orologi! I trucchi mai sperimentati, neanche per sbaglio. Le borse rappresentano un’eccezione, una mia piacevole ed inspiegabile ossessione. Un pizzico di femminilità lo rivendico anch’io, forse!
La Baguette di Fendi è stata uno dei miei primi oggetti del desiderio. Poi è scaturita in me la mania per borse ancora più piccole. Mi ricordo ancora quando, durante una delle ultime vacanze trascorse ad Ischia con Lilly (la mia indimenticabile nonnina), mi innamorai perdutamente di una borsina realizzata in pizzo color avorio e con splendidi decori fatti a mano. Cristalli e pietre ton sur ton. Lilly, nonostante il severo divieto di mia madre, decise di regalarmela. Non finivo di ringraziarla per quella sorpresa così gradita. Alla fine anche mamma dovette ricredersi e non la considerò più una rete da pesca, utilizzando le sue testuali parole. Ancora oggi è una tra le mie preferite. In tutta sincerità si trattava solo di una borsetta, un oggetto effimero della vanità femminile, non direi superfluo, però. Tutte le mie borse racchiudono in sè una storia, si legano a particolari ricordi della mia vita e per questo sono preziose. Sono la mia coperta di Linus.
Senza borsa non esco mai. Fin da subito ho avuto idee molto chiare su cosa mi potesse piacere oppure no. Non seguo la moda stagione dopo stagione. Le tendenze in fatto di abiti, colori e tessuti vanno e vengono, ma un accessorio è (quasi) per sempre. Distaccarsene può essere anche difficile. La mia scelta in fatto di borse si basa su requisiti ben precisi. Non nego di avere una certa predilezione anche per borse preziose, ciò non sottintende che il marchio sia sempre evidente. L’eleganza traspare anche in ciò che non sia immediatamente riconoscibile. Ecco quali caratteristiche una borsa deve avere affinché mi conquisti:
- a bauletto, la forma che preferisco in assoluto. Non sopporto la tracolla!
- di dimensioni mignon, da portare rigorosamente a mano. L’importante è che sia in grado di contenere tutto l’indispensabile. Nel mio caso una manciata di oggetti. Amo la leggerezza!
- colori neutri oppure tonalità pastello. Un valore aggiunto se con elementi decorativi. Ho un’attrazione fatale per le applicazioni in cristallo, micropaillettes, in poche parole per tutto ciò che luccica. Che non rasenti mai il kitsch, però!
- di qualsiasi materiale, ad eccezione della gomma e del PVC.
Il prossimo oggetto del desiderio? Poter acquistare un giorno (chissà quando, forse mai) una mini o addirittura una micro Lady Dior, a mio parere la borsa gioiello per eccellenza. Una creazione iconica, ormai una leggenda che non ha bisogno di presentazioni! Ovviamente il marchio sarà riconoscibile ma ritengo il monogramma Dior uno dei più raffinati. Un privilegio possederla riservato a pochi, purtroppo. I prezzi sono altisonanti, altrimenti non si parlerebbe di oggetti del desiderio. Fortunatamente sognare non costa ancora niente! Solo per il momento…