Domenica scorsa sono rientrata da una settimana di vacanza in quota in Alto Adige, precisamente all’Alpe di Siusi (Seiser Alm in tedesco), uno dei più estesi altopiani d’Europa. Per quest’anno ho rinunciato alla scelta di luoghi di villeggiatura à la page, optando piuttosto verso una destinazione dove relax, natura e silenzio fossero gli ingredienti principali della mia ricetta di viaggio. Risale ormai a più di un ventennio fa la mia prima avventura alpina. Quindi mi ero fatta la promessa di tornarci prima o poi. Allora, perché non durante proprio l’estate 2016?
Riuscendo finalmente nella titanica impresa di convincere la mia compagna di viaggio a condividere con me anche questa esperienza, ci siamo munite di tutto il nécessaire (zaino, scarpe da trekking, cappelli e giacche mille tasche) e siamo partite. Le parole, però, non stanno ai fatti. Dalla valigia della mia accompagnatrice era quasi impossibile dedurre che la nostra meta fosse proprio la montagna. Veli, camicie in shantung di seta, occhiali da sole stile ereditiera, ballerine dai colori sgargianti e una miriade di braccialetti ibizenchi con nappine e vari charms. Non poteva rinunciare alla sua civetteria neanche se fosse stata in compagnia di sole marmotte. Infatti, proprio così si è presentata la scena durante un’escursione alle pendici del Sasso Piatto. Una colonia sterminata di roditori che sbucavano all’improvviso dai sassi con i loro musini appuntiti come se stessero giocando a nascondino. Un’immagine suggestiva che ha racchiuso in sé tutta la meraviglia della natura nella sua vera essenza.
Il resto delle mie giornate sono state scandite magicamente dai lenti ritmi della montagna, lontano dal proverbiale logorio della vita moderna. Osservare con calma il profilo imponente delle vette dolomitiche, immergersi nel silenzio dei boschi, percorrere sentieri infiniti, accompagnata dallo scampanellio ritmico delle mucche al pascolo, sono state alcune delle attività previste nel mio progetto di vacanza rigenerante, in cui ciascuno dei cinque sensi non è stato trascurato.
Dalla vista di paesaggi da cartolina all’odore aromatico e avvolgente dei fiori alpini, dalle delizie dei prodotti tipici altoatesini al rumore melodico delle sorgenti montane. Senza tralasciare la croccante fragranza tattile della varietà infinita di pane appena sfornato.
Ricordi indelebili trascritti nel mio diario di viaggio poiché ogni parola scritta contiene in sé un soffio di immortalità. Alla prossima!
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