Mi nutro di creatività. È uno dei miei pochi irrinunciabili piaceri. Ogni giorno cerco di ritagliarmi qualche ora per dare sfogo alla fantasia e far sì che le mie mani possano dedicarsi a plasmare, decorare, comporre, in poche parole a creare. La creatività è come un virus, una volta che ti contagia è difficile o quasi impossibile liberartene. Sono innamorata dei fiori e coltivo una seria passione per l’arredo creativo. Negli anni mi è piaciuto molto anche sperimentare, dal cucito ai bijoux, senza dimenticare il Visual Food (ne ho parlato in questo post). Mi sono divertita a scoprire nuove discipline e ad approfondire tecniche tradizionali. Tra queste rientrano certamente la decorazione floreale e il Soutaches. Attualmente la mia manualità creativa si sta mantenendo in allenamento con la creazione di sfere decorative, avvolte rigorosamente a mano con corda di iuta.
Una volta rivestita la sfera, mi concentro sulla parte decorativa. Mi piace assemblare diversi elementi per creare un piacevole gioco cromatico. Prediligo rami, fiori di feltro, cuori e stelle di corteccia, alternandoli con nastri di raso e merletti dallo stile vintage.
Quale funzionalità hanno questi oggetti? In realtà nessuna se non puramente decorativa. Si possono concepire come originali nappe da appendere ai pomelli dei mobili, esporre su una credenza oppure utilizzare come addobbo in occasione delle festività natalizie. Vuoi mettere, comunque, la soddisfazione che si prova a creare, inventare qualcosa grazie alla propria manualità.
Oggi la creatività si è appiattita, è stata investita dall’ondata della globalizzazione, arrendendosi di conseguenza all’omologazione. Strano a credersi ma è proprio nei momenti di estrema difficoltà che l’estro creativo emerge. Quindi continuiamo a difendere l’arte del fai-da-te, la produzione artigianale e il suo alto valore qualitativo. Qualsiasi cosa fatta a mano, anche la più semplice, ha tutto un altro valore perché contiene un frammento di noi. Alla prossima!