Solo una manciata di ore ci separano dall’inizio del nuovo anno, tanti saranno già a destreggiarsi tra i fornelli, chi sarà ancora indeciso su cosa indossare e chi non sopporterà l’idea di dover festeggiare e divertirsi a ogni costo.

Io, invece, mi sono voluta regalare per questo giorno di festa una Klimt Experience al Mudec, il Museo delle Culture a Milano. D’altro canto Gustav Klimt, il fondatore della Secessione viennese e il pittore più rappresentativo dell’Art Nouveau, ha segnato alcune tra le tappe più importanti della mia vita.

Rimasi folgorata dalle sue opere durante una mostra a Vienna, fu il mio argomento di tesi nel lontano 2006 e adesso come, a voler chiudere un simbolico cerchio, non mi sono voluta perdere la prima rassegna multimediale a lui dedicata.

Non una mostra canonica bensì una experience room, una grande stanza al primo piano del museo in cui tutto è coinvolto, dalle pareti al pavimento, e trenta proiettori laser, con una definizione maggiore del Full HD, a immergerti nel mondo enigmatico e sensuale di questo grande innovatore dell’arte europea.

700 immagini tra quadri, disegni e foto d’epoca hanno ripercorso la vita e la carriera artistica di Klimt, attraverso musiche e macro-ingrandimenti dei dettagli delle sue opere.

Ho potuto di nuovo ammirare i suoi numerosi ritratti femminili, da  Emilie Flöge (1902) a Fritza Riedler (1906), da Adele Bloch-Bauer (1907) a Signora con cappello e boa di piume (1910), fino al concretizzarsi della femme fatale klimtiana, conturbante e  spietata, nelle due versioni di Giuditta fino all’allegoria Il Bacio.

Una visione completa della produzione del pittore, altrimenti impossibile da ammirare in un unico evento espositivo,  grazie alla quale si prospetta un nuovo modo di vivere l’arte, in una chiave decisamente più pop. Vorrei concludere con una delle rare dichiarazione del grande pittore – leggendaria la sua reticenza a parlare in pubblico – in cui riconosco una grande verità. Per chi volesse vivere questa experience room ha tempo fino al prossimo 7 gennaio. Non lasciatevela scappare. Buon anno e alla prossima!

 

 

<<La parola, detta o scritta, non mi è facile, tanto meno quando devo  parlare di me o del lavoro. (…)

Chi voglia sapere qualcosa su di me come artista – l’unico mio aspetto degno di nota – deve considerare attentamente i miei quadri e

cercare di individuare in essi che cosa sono e che cosa voglio.>>

                                                                                                                                                                                                 Gustav Klimt